La logistica sta progressivamente assumendo un ruolo centrale all’interno della supply chain, tanto che spesso il termine non designa più solamente l’insieme delle attività di trasporto e stoccaggio, bensì il coordinamento dell’intera filiera di distribuzione.
Da questa consapevolezza è nato il modello operativo della logistica collaborativa, che sfrutta le sinergie derivanti dalla cooperazione fra produttori, distributori, fornitori di servizi logistici e clienti.
Dal punto di vista pratico ciò comporta la condivisione delle flotte di trasporto e degli spazi di stoccaggio. Le aziende possono inoltre scegliere di sincronizzare i processi produttivi per evitare una sovrapproduzione, oppure unire le forze per ottenere condizioni migliori dai fornitori.
Ulteriori strategie di logistica collaborativa prevedono di affittare a tempo zone inutilizzate di stoccaggio e mettere a disposizione di altre imprese eventuali scarti di lavorazione, strumenti e merci.
Questo modello offre numerosi vantaggi: i costi e le eventuali rotture di stock diminuiscono, mentre la supply chain diventa più flessibile.
Anche l’ambiente può beneficiarne, grazie ad una riduzione del 15% sui viaggi a vuoto e al conseguente abbattimento delle emissioni di CO2. I poli logistici divengono così più sostenibili ed efficienti.
Si stima che in Italia la logistica collaborativa possa apportare benefici all’intera filiera di distribuzione per oltre 10 miliardi di euro, abbattendo il 25% dei costi di gestione. Si tratta di un nuovo approccio culturale, che ben si coniuga con il concetto di economia circolare e che può creare nuove ed interessanti opportunità di business per il nostro Paese.
L’Italia infatti sconta un deficit di energia e materie prime, che potrebbe essere parzialmente compensato grazie all’applicazione della logistica collaborativa e dell’economia circolare del recupero, del riciclo e del riuso.
Tuttavia l’implementazione di questo modello non è priva di ostacoli, poiché la gestione degli aspetti legali spesso rappresenta un’importante criticità.
La privacy aziendale e i dati sensibili ad esempio devono essere protetti mediante piattaforme digitali sicure, anche se le informazioni scambiate riguardano soltanto le modalità per raggiungere logisticamente il cliente.
Ad ogni modo l’intero sistema logistico sta riprogettando le proprie modalità operative per favorire lo sviluppo dell’economia circolare a beneficio dell’ambiente e dell’intera catena di distribuzione.
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