Image for Potenzialità del trasporto fluviale nella logistica

Fiumi e canali sono le storiche vie di comunicazione naturale per lo spostamento delle merci.

A seguito della pandemia e dei crescenti livelli di inquinamento, l’utilizzo delle arterie d’acqua esistenti può ancora oggi rappresentare un’alternativa economica ed ecologica al trasporto su gomma.

In genere le chiatte possono ospitare un numero notevole di container e navigare anche per 24 ore senza il problema del traffico. Un’imbarcazione di quinta classe, la più grande, ha una portata di 1.500 tonnellate: l’equivalente di cinquanta camion.

Una tonnellata di merci trasportata su chiatta per 200 chilometri costa circa 2,73 € contro 14,30 € necessari su strada.

Allo scopo di potenziare le catene logistiche, sono stati stanziati fondi pubblici per lo sviluppo e la valorizzazione delle idrovie interne e delle vie fluvio-marittime. Si tratta del cosiddetto Idrobonus: 12 milioni di euro da corrispondersi come aiuto pro quota: 60% all’impresa comunitaria e 40% all’armatore. Il coefficiente previsto è pari a 0,018 € per ciascuna tonnellata metrica imbarcata, moltiplicato per i chilometri via strada evitati sulla rete autostradale o stradale italiana.

Cofinanziata dall’Unione Europea e dalla Regione Veneto, è stata realizzata l’Idrovia Fissero-Tartaro-Canalbianco-Po di Levante, che connette i porti dell’Adriatico con il centro della pianura padana. Questa idrovia è attualmente la più grande d’Italia e comprende anche la città di Mantova, che vanta un ricco tessuto industriale nei pressi delle banchine. In tale contesto si colloca la nuova area logistica/produttiva di circa un milione di mq a 2 km a nord di Ostiglia (MN), che permette un collegamento funzionale tra il canale navigabile e le linee ferroviaria/autostradale Bologna-Verona-Brennero: consulta la scheda immobile.

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